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  • Immagine del redattorecanisciolti17

NON SIETE BOJACK HORSEMAN


Partiamo da una premessa, semplice, basilare, quanto necessaria, Bojack ci piace, si parla di un prodotto di buona fattura, che riesce ad apportare un buon contributo al mondo della narrazione per cartoni animati, le idee non sono sempre freschissime, ma sono ben assemblate. Il punto cardine della serie è il suo protagonista, un misogino, attore fallito, cavallo finito, consumatore assiduo di antidepressivi, alcool e droghe, insomma una sorta di doctor House senza genialità che vive la sua vita nel tentativo di distruggerla.

Un personaggio vile, un vigliacco, presuntuoso ed egoista, con un background familiare tremendo, circondato da disperati ed annoiati Los Angelini del mondo di Holly woo, questo è Bojack, un inguaribile fallito, è per questo e mille altri motivi, le persone lo adorano. Ovvio le persone amano i deboli e gli stronzi, ci consolano, ci fanno sentire meglio, possiamo identificarci in loro e allo stesso tempo condannarli, allo stesso tempo condannarci, niente di strano, proprio per questo ho tenuto a paragonare il nostro al famoso dottore delle serie televisive.

Il problema è un altro, la lettura del pubblico, dei fan, il modo in cui essi si rapportano al prodotto e, soprattutto, alla figura di Bojack, un rapporto tossico in cui il personaggio non è una valvola di sfogo per vedere se stessi e criticarsi, ma il fascino di mettere in rapporto i propri drammi personali con quelli del protagonista, per diventare come lui, per trovare sempre nuove scuse a qualunque cosa. Questo si ripercuote senza dubbio sul linguaggio di molti ragazzi (parliamo di un pubblico piuttosto giovane) e non è una cosa positiva per diversi motivi: Voi non siete Bojack, non avete il suo passato nel novantanove percento dei casi, non avete i suoi problemi e le sue paranoie, se ce qualcosa che avete del personaggio è l’egocentrismo, la voglia di essere al centro dell’attenzione a tutti i costi, anche se significa lanciare un messaggio di se negativo al mondo, anche al costo di creare mostri che non esistono, svilendo chi i mostri in testa li ha veramente e resta in silenzio.

Questo fenomeno appartiene ad un onda di linguaggio generazionale molto più ampia, gli antidepressivi sono in questo momento fra le drogVuoi aggiungere una didascalia? Clicca sull'icona impostazioni. he più di moda, di moda è caricare nelle proprie instagram delle foto con pastiglie sulla lingua, e questo non va bene, non per noi.

Bojack, non sia la scusa per il vostro esibizionismo autolesionista dunque, ricordate che uno dei problemi principali del personaggio è quello di non riuscire a rendersi conto di ciò che ha, non per la sua depressione cronica, non per l’utilizzo smodato di droghe, ma per il suo egocentrismo, proprio quel valore che sembra appartenervi, svilendo e nascondendo quelle persone che avrebbero bisogno veramente d’aiuto, perché diciamolo, la depressione esiste, ed è una realtà tremenda, solo una cosa potrebbe superarne l’orrore, far si che diventi una moda.


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