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  • Immagine del redattorecanisciolti17

OPS

Ci siamo lasciati alle spalle i Mondiali di calcio, stiamo ancora assorbendo la portata calcistica, per i tifosi juventini, dell’arrivo di Cristiano Ronaldo, perché, perdonatemi, ma per le altre squadre dove starebbe il lato positivo nel fatto che la squadra che da sette anni consecutivi domina quantomeno il panorama nazionale abbia aumentato ulteriormente il gap ancora non l’ho ben capito. Ma non è di Ronaldo che dobbiamo parlare, perché mentre c’è una tifoseria che esulta per l’arrivo di un campione di livello assoluto, di un acquisto a cifre stellari, ci sono tifoserie in lacrime, che hanno visto cancellati anni di storia, Bari, Cesena, Reggiana. Il sistema non funziona, se ci sono squadre condannate a sparire, volendo se ne potrebbe fare una questione geopolitica, prendete l’elenco delle squadre di Serie A e vedete quante città sotto Roma partecipano al prossimo campionato. Il sistema è rotto e nessuno farà nulla, mentre fingeranno di ricostruire una federazione calcistica credibile affidandosi ai soliti noti dopo aver pianto a lutto la mancata qualificazione mondiale. Non è bastato neanche quello, nemmeno l’onta sportivamente più grave che si potesse subire, mentre crollano squadre e settori giovanili e le prospettive per le piccole società sono più nere che mai. E allora non andiamoci neanche fra quattro, otto e dodici anni ai mondiali, restiamo nel cortile di casa nostra, così almeno i conti li facciamo tutti insieme e non nascondiamo la polvere sotto il tappeto di un successo frutto del caso, perché sia chiaro, nel 2006 il successo dal punto di vista dell’organizzazione è stato un puro caso, tradotto in successo dalla bravura di Lippi e dei suoi giocatori, ve lo concedo, ma casuale. Ma l’Italia calcistica sembra agognarli i Tavecchio e gli Abete, i presidenti a cui non daremmo in mano nemmeno le chiavi di un condominio. Se questo è ciò che abbiamo in mente per i giorni a seguire restiamo a casa, di saltimbanchi in giro ce ne sono già abbastanza.


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